I migliori indici azionari del 2022

Migliori indici azionari

Cosa sono gli indici azionari?

Gli indici azionari rappresentano un paniere di azioni di società quotate attraverso dei titoli azionari. Esistono indici nei quali al proprio interno sono presenti centinaia di titoli di società quotate ed indici con solo poche decine di società. CI sono indici di borsa specifici anche per determinati settori, per esempio industriale e tecnologico.

La quotazione di un indice corrisponde al suo andamento e rappresenta un indicatore di come si muovono i titoli presenti nel suo paniere. Tale valore non è dato da una media matematica, ma viene ponderato sul peso dei titoli a maggiore capitalizzazione.

Quali sono i principali indici di Borsa nel mondo?

Gli indici azionari Italiani

Il principale indice è il FTSEMIB che incorpora le prime 40 società a maggiore capitalizzazione nella borsa italiana. Altri indici meno negoziati sono il FTSE Italia Mid Cap con le 60 maggiori società in termini di capitalizzazione che non appartengono al FTSEMIB ed il FTSE Italia Small Cap, che rappresenta il paniere dei titoli azionari che hanno una bassa capitalizzazione.

Borse Europee

nel nostro continente, i maggiori indici di Borsa sono il DAX30 per la Germania, nel cui paniere sono presenti i 30 titoli a maggiore capitalizzazione della Borsa di Francoforte; il CAC40 in Francia, che comprende i 40 titoli di società francesi o estere con maggior capitalizzazioni quotati presso la sede di Parigi di Euronext; l’IBEX35 in Spagna, che raccoglie il rendimento dei 35 titoli azionari più capitalizzati che vengono quotati sui 4 principali mercati spagnoli; il FTSE-100 nel Regno Unito, a cui interno sono presenti le 100 principali società quotate nel London Stock Exchange.

Borse degli Stati Uniti

Prendendo come punto di riferimento la Borsa di New York (New York Stock Exchange, NYSE) gli indici azionari più importanti al suo interno sono il Dow Jones, il NASDAQ e lo S&P 500.

  • Il Dow Jones è costituito dai 30 titoli azionari principali che vengono quotati nel mercato statunitense. Il DJ30 è un indice di tipo price weighted, vale a dire che il fattore di ponderazione è costituito dal prezzo dei titoli che compongono l’indice. All’interno dell’indici titoli appartenenti sia a settori tradizionali sia della new economy. La scelta di inserire o togliere i titoli dal paniere viene presa dalla redazione del “The Wall Street Journal”, di rado avvengono dei cambiamenti su questo indice.
  • Il NASDAQ (sigla che sta ad indicare National Association of Securities Dealers Automated Quotation) è l’indice a cui appartengono i principali titoli tecnologici della Borsa americana, questo indice è stato il primo esempio di paniere azionario tutto elettronico. Al suo interno sono presenti diversi indici, in primis il NASDAQ Composite Index e il NASDAQ-100. Il NASDAQ Composite Index comprende più di 3000 titoli. Il più noto NASDAQ-100 raggruppa invece le maggiori 100 società non-finanziarie listate al NASDAQ. È un indice che si basa sulla capitalizzazione del mercato e include alcune società estere.
  • Lo Standard & Poor’s 500 è il più rilevante indice azionario del nord America. Nonostante sia nato prima il Dow Jones, l’S&P500 ha assunto con il tempo maggiore rilevanza per gli investitori. Lo S&P 500 raggruppa le azioni delle principali 500 aziende contrattate al New York Stock Exchange (NYSE), all’American Stock Exchange (AMEX) e al NASDAQ. Le società che fanno parte di questo indice hanno un peso proporzionale al loro valore di mercato. Tutti i titoli rappresentano aziende americane con una capitalizzazione di mercato superiore a 6,1 miliardi di dollari. Nel suo interno possono essere quotate anche società estere.

Gli Indici azionari Asiatici

Il NIKKEI raggruppa  i 225 titoli delle maggiori 225 società quotate alla Borsa di Tokyo (TSE). L’indice viene calcolato con cadenza giornaliera dal quotidiano Nihon Keizai Shinbun.

L’indice HANG SENG INDEX (HSI) raggruppa le principali 50 società della Borsa di Hong Kong. In Cina troviamo  l’indice SSE Composite che raggruppa tutte le azioni negoziate nella Borsa di Shanghai, incluse le azioni di società cinesi negoziate in dollari statunitensi.

Un altro indice di rilevo è il CSI 300, formato da 300 titoli di tipo A (cioè azioni di società cinesi negoziabili dagli investitori locali cinesi e dagli operatori stranieri che hanno ottenuto dal governo di Pechino lo status di Qualified Foreign Institutional Investors). Sono incluse quindi le compagnie a maggior capitalizzazione, listate sia sulla Borsa di Shanghai che su in quella di Shenzhen.

Quali saranno i migliori indici azionari nel 2022?

Dopo un 2021 segnato ancora della pandemia di coronavirus e della liquidità immessa dalle maggiori banche centrali per sostenere l’economia e la finanza, le maggiori economie per il 2022 devono affrontare lo spettro dell’inflazioni e la necessità di politiche monetarie meno accomodanti.

I colli di bottiglia sorti con le riaperture delle attività economiche nel 2021 sono il nodo principale da scogliere durante il 2022.

Stando agli analisti di Ubs per i mercati “il 2022 sarà un anno dal doppio volto”, con una crescita economica e inflazione elevati nella prima metà dell’anno e successivamente fino a fine 2022 ci sarà una decrescita, quindi una continuazione di quanto emerso nel 2021.

Per il 2022 negli Usa si attendono da 2 a 3 possibili rialzi dei tassi di interesse, sarà importante valutare l’impatto di questo per un possibile switch di portafogli dal settore azionario al obbligazionario. Ci saranno anche le elezioni di mid term. Da un punto di vista statistico negli anni dove avvengono le elezioni di medio termine negli Usa, l’indice DJ30 ha registrato a partire dal 1900 performance inferiori rispetto a tutti gli altri anni; le peggiori performance si sono avute tra metà aprile e fine settembre. Mentre con l’avvicinarsi di novembre momento in cui avvengono le elezioni di medio termine, i mercati di solito ripartono in un buon rally di fine anno.

Considerando le prospettive di politica monetaria per il 2022 in area Euro non sono stati annunciati aumenti dei relativi tassi di interessi ed il sostegno monetario sarà mantenuto dalle BCE attraverso lo strumento chiamato APP (Asset Purhase Programm) nonostante da entro fine Marzo 2022 verrà stoppato il Pepp (il piano anti pandemico).

La sensazione è che l’Europa può avanzare ancora, anche perché nel 2021 è cresciuta meno rispetto ad altri paesi in primis gli Stati Uniti. L’attenzione è volta nello scegliere bene i settori su cui investire e secondo Morgan Stanley i settori favoriti sono i titoli finanziari e value.

Nel grafico si evince come durante il 2021 l’S&P500 sia salito circa del 25% mentre il FTSEMIB del 20% ed il DAX30 del 14,5%

Il nostro FTSEMIB ed il DAX30 potrebbero continuare il trend rialzista partito dal bottom della piena crisi pandemica del marzo 2020.

Di seguito il confronto con l’S&P500 (+24.4%) ed altri due indici che nel 2022 potrebbero crescere, considerando le difficoltà avute nel 2021 per l’indice giapponese NIKKEI (+0.58%) ed il rintracciamento avuto nell’ultima parte del 2021 dell’indice che replica i maggiori 50 titoli della borsa dell’India INDIA 50  (+18.4).

In questo tipo di analisi occorre tenere conto anche della variabile esterna valutaria, le prospettive sono per un dollaro USA più forte poiché l’unione tra tapering della Fed ed il possibile rallentamento della crescita mondiale auspicherebbe un dollaro americano più forte rispetto alle valute legate a politiche monetarie più accomodanti, come l’euro, lo yen e il franco svizzero.

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